La Corte dei Conti della Lombardia, risponde a un quesito posto da un Sindaco (il link al parere in fondo alla pagina) riguardo la possibilità che un Revisore dei Conti di un Comune abbia il diritto di percepire il proprio compenso professionale, essendo amministratore in un altro ente.
La questione riguarda la disposizione contenuta nell’art. 5, comma 5, del decreto legge 78/2010, per il quale, nei confronti dei titolari di cariche elettive, è preclusa la possibilità di riconoscere un compenso relativamente a “qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni”, inclusa la partecipazione ad organi collegiali “di qualsiasi tipo”.
La ratio sottesa, non è certamente quella di interdire ex se lo svolgimento di “qualsiasi incarico” in favore di pubbliche amministrazioni da parte di titolare di carica elettiva, bensì quella di escludere che il titolare di cariche elettive possa percepire ulteriori emolumenti per “lo svolgimento di qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni di cui al comma 3 dell’articolo 1 della legge 31 dicembre 21109 n. 196, inclusa la partecipazione ad organi collegiali di qualsiasi tipo”.
In quest’ottica, al soggetto che è titolare di carica elettiva è preclusa la possibilità di percepire emolumenti per lo svolgimento di “qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni”, salva la possibilità di richiedere un rimborso spese delle spese sostenute, nonché <<eventuali gettoni di presenza che non possono superare l’importo di 30 euro a seduta>>.
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