(Amedeo Di Filippo) Le mense scolastiche devono assicurare adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali, le quali non hanno bisogno di certificazione medica ma della semplice richiesta dei genitori. Lo afferma il TRGA di Bolzano con la sentenza 22 marzo 2017, n. 107.
Il caso
Si tratta dell’iscrizione di un bambino alla scuola dell’infanzia comunale, effettuata tramite l’apposito modulo che prevedeva la possibilità di scegliere alcune diete speciali. Tra quelle per motivi sanitari vi era la possibilità di barrare una delle seguenti opzioni: diabete; favismo, celiachia e allergie/intolleranze. Quanto alle diete speciali per motivi familiari, le opzioni erano le seguenti: menù senza carne, menù senza carne di manzo, menù senza carne di maiale e menù senza carne e senza pesce. La ricorrente aggiungeva al modello prestampato, di suo pugno, una ulteriore casella: “vegano”, barrandola.
Il dirigente del servizio istruzione del Comune ha negato la richiesta, sulla base della evidenza che la dieta vegana non era annoverata nell’elenco presente nel modulo. La ricorrente reitera la domanda allegando la nota di un medico pediatra che consigliava di escludere dalla dieta uova, latte e derivati, diffidando l’amministrazione a continuare a consentire al bambino di usufruire del pasto vegano.
Di fronte alla fermezza del dirigente, il caso viene portato all’attenzione del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, sezione autonoma di Bolzano, il quale con la segnalata sentenza n. 107 dichiara fondato il ricorso e annulla la decisione assunta dal Comune.
Le motivazioni
La ragione di fondo messa a suffragio dell’annullamento è la carenza di motivazione del provvedimento impugnato, che secondo i giudici non pone a fondamento del diniego alcuna previsione normativa o regolamentare. Esso si pone infatti in contrasto non solo con gli artt. 2, 3, 21, 30 e 32 della Costituzione, ma anche con le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica”, elaborate dal Ministero della Salute e approvate in Conferenza Unificata il 29 aprile 2010, secondo cui devono essere assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali, le quali non richiedono certificazione medica ma la semplice richiesta dei genitori.
Il provvedimento si limita ad elencare una serie di menù che sarebbero tassativamente previsti per le mense scolastiche comunali ma omette di indicare la fonte normativa o regolamentare di tale elenco, se non una (insufficiente e tardiva) deliberazione della Giunta che ha stabilito le quattro varianti al menù standard offerte nelle scuole dell’infanzia.
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